La seta è l’anima di Como

“Un piccolo animale che vive due vite, la prima come baco, la seconda come farfalla. Un albero che dà piccoli frutti tra le foglie verdi, il gelso. Gli ingredienti fondamentali della seta sono presenti in natura e sono a disposizione di tutti, ma solo Como è riuscita a fare di questo tessuto un’autentica arte.” 

 

Un po’ di storia

Per molti secoli, la bachicoltura e la sericoltura rimasero prerogativa della Cina e degli imperatori. Il baco e il procedimento per produrre la seta arrivarono in Sicilia nel XIII secolo e da qui si diffusero prima in Italia e poi nel resto d’Europa.

La storia della cultura serica comasca ha una lunga tradizione risalente al 1400 poiché Ludovico Sforza, detto “Il Moro”, obbligò i contadini a piantare e coltivare il gelso, nutrimento basilare del baco da seta. 

La sua lavorazione nobilita il territorio di Como sin dal XVI secolo per qualità, creatività e servizio. 

Anno dopo anno, l’arte della seta attraversò fasi di crisi e di gloria fino al 1972 quando Como conquistò il primato assoluto nella produzione della seta sorpassando definitivamente Cina e Giappone. Anche il XX secolo ha registrato importanti cambiamenti grazie alla meccanizzazione dei telai e all’istruzione professionale promossa nel 1869 dall’Istituto Tecnico Industriale di Setificio “Paolo Carcano”, una scuola nata al fine di formare le giovani promesse del settore tessile.

 

Città creativa UNESCO

La seta rappresenta il simbolo dell’inarrivabile unicità e creatività dei comaschi e rappresenta un’eccellenza produttiva del Made in Italy sia a livello europeo che mondiale. 

Per questo, Como ha deciso di candidarsi come Città Creativa UNESCO, una rete creata nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le realtà che fanno della creatività un elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile e che si trova proprio al centro di uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030.

Dopo aver brillantemente superato le selezioni, la città si è aggiudicata lo status UNESCO per il campo Artigianato tessile e moda sostenibile.

“Un meritato premio per una città che sa coniugare il ‘saper fare’ lombardo alla tradizione del territorio. Un elemento in più per rendere pertanto Como ancor più attrattiva e competitiva.” 

 

– Attilio Fontana

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